domenica 29 novembre 2009

La scuola siciliana e Federico II


De arte venandi cum avibus di FEDERICO II di SVEVIA

Nacque a Jesi il 26 ottobre 1194 da Enrico VI e Costanza d’Altavilla. A soli tre anni fu coronato re a Palermo. Con l’appoggio d’Innocenzo III si riappropriò dei suoi diritti e fu coronato imperatore. Quando tornò nel suo regno di Sicilia si trovò a dover combattere su due fronti: da una parte i feudatari, ai quali tolse i privilegi, e dall’altra i Saraceni che esiliò a Lucera. Non volle andare alla Crociata e il papa Gregorio IX lo scomunicò. Ma lui dimostrò di aver ragione: il 16 dicembre 1229 raggiunse un accordo col Sultano Al Kamil. L’amicizia e i comuni interessi culturali fra i due sancirono una coesistenza pacifica. Nel 1224 fondava l’Università di Napoli, la prima struttura “laica” d’Italia. Un uomo d’interessi molteplici: dalla letteratura alle scienze, dall’astrologia alla filosofia. Fu definito "STUPOR MUNDI". Pose quesiti teologici e filosofici ai maggiori esponenti musulmani. Conosceva il latino, il volgare, il francese, il tedesco, il greco e l’arabo. Altre due annotazioni: nel 1230 fece tradurre a Napoli dall’arabo in latino l’Almagesto di Claudio Tolomeo. L’opera era stata tradotta dal greco in arabo nell’827 a Bagdad. L’Almagesto rimane il primo completo trattato d’astronomia. La seconda annotazione riguarda Castel del Monte. Sorge su un colle tra Andria e Corato, ha base ottagonale, con torrioni della stessa forma su ogni spigolo. Una destinazione ancora misteriosa. Morì a CastelFiorentino nel 1250.
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Jacopo da Lentini (1210-1250: notaio imperiale di Catania
BIOGRAFIA ED OPERE
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 Canzonetta novella,
va’ canta nova cosa;
lèvati da maitino
davanti a la più bella,
fiore d’ogni amorosa,
bionda più c’auro fino:
"Lo vostro amor, ch’è caro,
donatelo al Notaro
ch’è nato da Lentino.